Tutto comincia un pomeriggio di pioggia e di noia. Un rumore insolito, come di qualcuno che bussa alla finestra, attira l’attenzione di Ettore. Si tratta di un raggio di sole che è riuscito a sfuggire alla schiavitù delle nubi e dopo essersi aperto un varco, ha ritrovato la sua libertà sulla terra. Ogni volta che questo accade, il cielo festeggia regalando al mondo un arcobaleno. Succede anche che ogni 999 raggi di sole che ce la fanno, il millesimo abbia la possibilità di familiarizzare con gli umani. Ed è quanto sta per succedere a Ettore. Certo avere un raggio di sole per amico non è da tutti e soprattutto non è di facile gestione, ma Ettore ha subito un’idea.
Gli hanno appena regalato delle scarpe di GORETEX. Scarpe nere, come di quelle che i bambini non vorrebbero mai indossare. Sono resistenti certo, calde e indistruttibili. Ma queste sono qualità che piacciono soprattutto alle mamme. Ettore le vorrebbe colorate, luminose e coi superpoteri se possibile. Chi meglio di raggio di sole può risolvergli la situazione e far risplendere i suoi passi? Raggio di sole non se lo fa dire due volte. E’ un onore per lui essere ai piedi di Ettore e andare con lui alla scoperta del mondo. Così, alla velocità della luce, si infila nelle sue stringhe e le fa brillare di un verde mai visto. Ora tutto ha davvero un altro aspetto per Ettore che non perde tempo e decide di farsi un giro in quella giornata grigia. Adesso che c’è raggio di sole ad illuminare i suoi passi, niente più malinconia.
Con l’andare del tempo raggio di sole diventa uno di famiglia. Quante cose si fanno insieme agli umani, pensa, tutto è una novità. In verità un po’ gli manca la sua vita di prima. Però ogni volta che vede il sorriso di Ettore quando indossa le sue mitiche scarpe dai lacci fosforescenti, avverte un brivido che gli fa pensare di essere nel posto giusto.
Ettore con raggio di sole ai piedi si sente fortissimo. Papà si è accorto che da qualche tempo le cose sono cambiate. Lo sente più confidente, più stabile, più sicuro.
Sente che il suo contatto col mondo è più solare.
E poi, cosa che non era mai successa, Ettore non guarda più a terra, ma guarda avanti, quando cammina.
Questo cambio di prospettiva, papà non sa, è data proprio da raggio di sole. Ettore ogni sera racconta a raggio di sole le sue emozioni della giornata passata insieme. Lui è sempre così entusiasta, mentre dopo qualche tempo si accorge che raggio di sole è diventato un po’ cupo. Forse l’esperienza con un umano gli è bastata, anche se per Ettore potrebbe durare tutta la vita. Forse raggio di sole vorrebbe tornare lassù, in mezzo agli altri raggi di sole. A malincuore Ettore decide per il bene di raggio di sole che è giunta l’ora di riportarlo a casa. Ormai qui sulla terra la sua missione è finita. Ettore grazie a lui ha imparato a intravedere la luce anche nel grigio di una giornata di pioggia.
Così un pomeriggio si fa portare al mare da papà.
Insieme aspettano il tramonto perchè solo al tramonto succede un fenomeno magico all’orizzonte che riapre la porta di contatto tra gli umani e il cielo.
Si chiama il raggio verde, quella luce che per qualche secondo brilla prima che il sole venga inghiottito dalla sera. Verde come la linfa vitale. Verde come la libertà. Verde come le stringhe di Ettore che invece di allacciare a sè, quel giorno, hanno lasciato andare.
“Ciao raggio di sole, non ti dimenticherò mai. Grazie per avermi insegnato che i legami più solidi sono quelli che ti lasciano libero.”